La manifestazione crebbe quindi di anno in anno, occupando le cronache lusinghiere dei giornali e la soddisfazione degli operatori. Nel contempo l’organizzazione andava affinandosi, seppur incontrando le difficoltà che sono proprie dell’organizzazione di grandi eventi. Piccoli e grandi problemi che con tenacia e inventiva furono di volta in volta risolti, a parte quelli creati dal maltempo che già allora mise i bastoni fra le ruote a qualche edizione.
Si formò quasi subito un comitato organizzatore, togliendo all’Azienda di Soggiorno il peso diretto dell’organizzazione, al quale presero parte negli anni i personaggi più rappresentativi della città e presieduto dal sindaco del momento. Fra i tanti rivani che hanno avuto un ruolo in quegli anni ricordiamo: Ettore Righi, Dante Dassati, Achille Dal Lago, Mario Pignoli, Mario Rigatti, Achille Chincarini… e quasi tutte le associazioni cittadine, alcune delle quali tuttora svolgono la loro attività, altre sono ora scomparse.
Nacque anche un altro comitato, per la Frutti d’oro. Si definirono regolamenti di sfilata, di costruzione dei natanti, si aggiunsero altri eventi nel programma dove la musica, con bande, cori ed orchestre, era sempre un riferimento.
Fino al 1963 vennero fatte 13 edizioni, ma questo fu l’anno della crisi. Non per l’entusiasmo che sciamava, quanto per le difficoltà finanziarie. La manifestazione costava già svariati milioni e coprirne le spese diventava complicato, seppur fin dal principio gli spettatori, che salivano le tribune allestite allo scopo in riva al lago, erano tenuti a pagare un biglietto.
Così dopo 13 edizioni di successo la Notte di fiaba venne archiviata, con qualche malumore da parte dei rivani.